Shimadzu Iroha-no-uta – sesta parte

La saggezza di Kagoshima passata di generazione in generazione dei Samurai del clan Satsuma

Continuo la pubblicazione della traduzione in Italiano di una serie di articoli di Alex Bradshaw, che ringrazio sempre per avermene concesso il permesso. Ho cercato di rimanere il più aderente possibile ai suoi testi e ai relativi post che potrete trovare pubblicati qui. Riprendo e condivido la riflessione che questi quarantasette insegnamenti sono estremamente attuali ed applicabili alla nostra vita di ogni giorno ed altri ci aiutano ad intravedere quanto differenti fossero vita e sentire nel Giappone dei Samurai durante il periodo Sengoku

Potete trovare qui l’articolo originale

Lo Shimadzu Iroha-no-uta è una collezione di poemi corti scritta da Shimadzu Tadayoshi circa a metà del 1.500.

Conosciuto anche come Jisshin-ko Iroha-no-uta, raccoglie 47 precetti , ognuno dei quali inizia con una lettera dell’alfabeto tradizionale giapponese, ed è stato utilizzato per più di 300 anni per educare i samurai della provincia di Satsuma nei principi morali da perseguire.

Lo Iroha-no-uta viene ancora ampiamente insegnato al giorno d’oggi in Kagoshima e in alcune scuole materne i bambini di cinque anni imparano a ripetere l’intero canone.

31) け 賢不肖用い捨つるといふ人も 必ずならば 殊勝なるべし
Si dice che uno dovrebbe assumere il saggio e scartare lo stolto. Fallo con sicurezza ed il tuo successo sarà assicurato.

Anche se è facile dire “circondati di uomini saggi e scarta gli stolti”, all’atto pratico è estremamente difficile da realizzare. Quello che sembra saggio potrebbe non esserlo e a volte un idea pazzoide si rivela essere il migliore suggerimento. È solo imparando a giudicare chi dovremmo ascoltare e con chi dovremmo collaborare che incrementiamo le nostre possibilità di successo.

32) ふ 不勢とて敵を侮ることなかれ 多勢を見ても 恐るべからず
Non essere mai sprezzante se i nemici sono pochi, nè abbi timore di far fronte a situazioni senza speranza.

Non dovremmo mai sottostimare i nostri nemici, anche quando li sovrastiamo per numero. Ugualmente non dovremmo mai avere paura quando siamo in forte minoranza. Questo ammonimento si provò di gran valore per Yoshihiro, nipote di Tadayoshi, che, con soli 7,000 seguaci, sconfisse un armata Ming forte di 37,000 uomini, guadagnandosi il soprannome di “Demone Shimadzu”. Più avanti Yoshihiro riuscì a ritirarsi dal campo di battaglia di Sekigahara andando alla carica nel mezzo dei 30,000 soldati di Tokugawa, con soli 1,500 uomini.

33) こ 心こそ軍する身の命なれ そろふれば生き 揃はねば死す
Le menti degli uomini sono la vita di un armata. Insieme sopravvivono, separati muoiono.

La forza di un esercito risiede nelle menti e nella volontà di lavorare insieme degli uomini che lo costituiscono. Qualunque perdita di coesione comporterà un indebolimento e porterà alla sconfitta sul campo di battaglia. Questo insegnamento dovrebbe suonare naturale ai leaders, che devono tenere in considerazione la motivazione del loro staff e la loro unità di intenti.

34) え 廻向には我と人とを隔つなよ 看経はよし してもせずとも
Che tu legga o meno le sutra, non fare distinzione tra amici e nemici quando piangi per i morti.

Non dovremmo distinguere tra amici e nemici quando piangiamo per i morti. Qualsiasi sia la circostanza che ha condotto le due parti al conflitto, questa rimane in questo mondo, i morti se la lasciano alle spalle quando svaniscono dal piano materiale. Questo comportamento può essere chiaramente ritrovato nelle “rokujizo”, le statue che il clan Shimadzu era uso lasciare sui campi di battaglia per pregare per la salvezza delle anime di alleati e nemici alla stessa maniera.

35) て 敵となる人こそ己が師匠ぞと 思ひかへして 身をも嗜め
Pensa al tuo nemico come ad un mentore, rifletti su te stesso e perfezionati.

Dovremmo pensare ai nostri nemici come insegnanti che ci mostrano i nostri punti deboli. Grazie a questo possiamo meditare su queste debolezze e migliorare noi stessi. Questo diffuso senso di rispetto anche per il più acerrimo nemico è un tema basilare nello Iroha-no-uta e ci fornisce un’idea della mentalità di questi Guerrieri che cercavano con tenacia di dare un senso etico alle cose in un tempo devastato dalle guerre.

Sengan-en Residenza signorile e giardini della famiglia Shimadzu
Sengan-en è un giardino tradizionale e residenza signorile costruita dal diciannovesimo capo della famiglia Shimadzu, Mitsuhisa, nel 1658. Sengan-en utilizza il principio del “paesaggio preso in prestito” e incorpora gli elementi di sfondo del vulcano attivo Sakurajima e Kinko Bay come parte dei giardini.
Alex Bradshaw
Alex è Head of Overseas Business per la Shimadzu Limited e ha vissuto per oltre 15 anni a Kagoshima.
Ha trascorso molti anni nello studio della scherma tradizionale Jigen-ryu Hyoho ed ha avuto modo di tenere dimostrazioni di arti marziali per il Principe della Corona Giapponese e presso molti venerabili santuari diffusamente in Giappone. Inoltre pratica calligrafia, zazen e molti altri elementi della cultura Giapponese e ha tradotto vari testi su questi argomenti.