Kenjutsu o Arte della Spada Giapponese indica quelle scuole di arti marziali giapponesi costituite dalle tecniche di spada (katana, tachi, kodachi, wakizashi) da utilizzare durante i combattimenti. Comprende le scuole tradizionali che formavano i Bushi – i guerrieri – al combattimento armato e successivamente alla formazione fisica e morale di tutti i praticanti.
Il nostro studio si articola su due Scuole di Kenjutsu: ShiroYama – Montagna Bianca e Hatakeyama Ha Katori Shinto Ryu
Il corso riguarda il maneggio delle armi tradizionali giapponesi ed è basata su kata, forme codificate, nella maggior parte delle quali due praticanti si incontrano eseguendo tecniche predefinite di combattimento armato. Si curano i tempi e le distanze ai fini dell’efficacia tecnica, ricercata attaccando sinceramente gli obiettivi reali e controllandone l’intensità finale per non danneggiare il compagno di pratica.
La disciplina mantiene un forte riferimento al maneggio della spada giapponese, l’arma principale per studio ed interpretazione, e viene genericamente descritta come Ken Jutsu, arte della spada.
Si studia in coppie, con la supervisione di un insegnante, attraverso sequenze di movimenti codificati (kata) che prevedono il maneggio delle armi tradizionali: spada (ken), estrazione della spada (iai), bastone lungo (bo), alabarda (naginata), spada corta (kodachi), due spade (ryoto) e lancia (yari).
Lo studio e il movimento vengono svolti con l’intento di armonizzare movimento, corpo, mente e spirito.
I benefici del progredire con la pratica sono quelli derivanti dalla attività fisica, dalla acquisizione di conoscenze tecniche e di imparare ad osservare, muoversi e relazionarsi armoniosamente con i compagni di pratica. Si studiano e approfondiscono tempi, distanze, determinazione e intensità adeguate e si persegue il controllo di sé e la miglior concentrazione. Il praticante scopre, se interessato, il percorso e il modo per portare i benefici della pratica nella propria quotidianità sia a livello fisico sia a livello mentale, intellettivo, emotivo.
Hatakeyama ha Katori Shinto Ryu
Il Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu = Scuola di Ispirazione Divina del (tempio) Shinto di Katori è una delle più antiche scuole – Koryū (古流) – ancora esistenti di Bujiutsu (Arte della Guerra).
Fu fondata nel 1447 da Iizasa Choisai Ienao (Iga no Kami) nel tempio shintoista di Katori, da cui ha preso il nome.
Kenjutsu o Arte della Spada indica quelle scuole di arti marziali giapponesi costituite dalle tecniche di spada (katana, tachi, kodachi, wakizashi) da utilizzare durante i combattimenti. Comprende quelle scuole tradizionali che formavano anticamente i Bushi – i guerrieri – prevalentemente di casta Samurai, al combattimento armato e in tempi più recenti alla formazione fisica e morale.
Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu è una scuola di armi (anticamente anche di altre competenze militare, es. costruzione di fortificazioni) ma nelle forme più recenti è data maggior prevalenza allo studio della spada.
Si studia prevalentemente in coppie, con la supervisione di un insegnante, attraverso sequenze di movimenti codificati (kata) che prevedono il maneggio delle armi tradizionali: spada (ken), estrazione della spada (iaido), bastone lungo (bo), alabarda (naginata), spada corta (kodachi), due spade (ryoto) e lancia (yari).
I movimenti di base, le guardie, le tecniche di taglio e i kata di estrazione della spada vengono studiati a livello individuale, il resto dello studio avviene tra due compagni di pratica che si confrontano spada contro spada agli inizi e poi via via anche con le altre armi in modo da imparare le differenti distanze e i tempi di attacco e difesa.
I benefici del progredire con la pratica, oltre a quelli derivanti da una attività fisica, sono di imparare ad osservare il movimento del compagno di pratica, muovere il proprio corpo di conseguenza in modo armonico, agire e reagire nel tempo giusto con la corretta determinazione e con la forza adeguata. Ill tutto sviluppando i sensi di distanza, tempo e armonia con l’altro e di perseguire il controllo di sé con la massima concentrazione.
Il praticante scopre, se interessato, il percorso e il modo per portare i benefici della pratica nella propria quotidianità sia a livello fisico sia a livello mentale, intellettivo, emotivo.
La pratica quindi trascende lo scopo originario finalizzato all’uso militare, attraverso l’uso del corpo si riequilibra la postura, senza l’interferenza mentale si armonizza corpo e spirito/mente e attraverso l’esecuzione dei kata a coppie e al lavoro in gruppo ci si educa alla relazione con l’altro.
ll Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu include nel suo repertorio marziale le seguenti discipline:

· iai-jutsu (arte di estrarre la spada)
· kenjutsu (arte della spada)
· bojutsu (arte del bo, un bastone di legno lungo 1,80-1,85 m )
· naginata-jutsu (arte della naginata, una sorta di alabarda)
· jujutsu (arte della cedevolezza)
· shuriken-jutsu (arte di lanciare gli shuriken, piccole lame a forma di stella)
· ninjutsu (arte dello spionaggio)
· sojutsu (arte della lancia)
· senjutsu (arte delle tattiche)
· chikujo-jutsu (arte delle fortificazioni)
Il bujutsu classico (ossia le classiche arti marziali) è essenzialmente un mezzo per combattere, un mezzo con il quale si difende se stessi e la propria casa; ma attraverso un processo di allenamento continuo si coltiva anche uno stato mentale naturale e moralmente retto. La vera comprensione del heiho è possibile solo dopo un addestramento sufficientemente rigoroso.

Il Maestro Goro Hatakeyama è nato a Tokyo il 17 agosto del 1928. In gioventù pratica Judo, Sumo e Kendo. Nel dopoguerra inizia a praticare uno stile tradizionale di Ju Jutsu ma, in seguito alla morte senza eredi del soke, la scuola chiude. Nel 1960, inizia la pratica del Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu presso il Dojo di Yoshio Sugino Sensei di cui diviene allievo diretto e rapidamente primo assistente seguendolo in Europa ed in America quando questo viene chiamato a insegnare e diffondere il Katori Shinto Ryu.
Ottenuto il IX° dan Menkyo Kaiden dal M° Yoshio Sugino e dedicandosi completamente all’insegnamento del Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu, quando il Maestro Sugino, per l’età, si ritira dall’insegnamento all’estero, il maestro Hatakeyama lo sostituisce continuando la sua opera di insegnamento al di fuori del Giappone con stage in Francia, Olanda, Belgio, Svizzera, Italia, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Russia, Canada e Stati Uniti.
In seguito, dopo la morte del M° Yoshio Sugino, nel 1999 il Maestro Hatakeyama lascia il Sugino Dojo e continua il suo percorso di studio e approfondimento riproponendo il Katori Shinto Ryu degli anni della sua giovinezza rivisto con gli occhi di 40 anni di esperienza per arrivare a proporre una sua personale versione dello stile Katori Shinto, continuando la diffusione con il suo infaticabile operato di istruttore nel mondo.
Il Maestro Hatakeyama scompare l’8 dicembre 2009 a Kamakura lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di coloro che lo hanno conosciuto e seguito.
In un forum così lo ricorda un suo allievo, anonimo (beh anonimo per la maggior parte delle persone), che ringrazio per essere riuscito ad esprimere con delicatezza e semplicità un bellissimo ritratto del Maestro:
…allievo e primo assistente del Maestro Sugino Yoshio; dopo una vita spesa a tramandare nel mondo gli insegnamenti del proprio maestro, con una dedizione ed una generosità fuori del comune.
Per lui l’insegnamento era non solo una missione ma un vero amore per l’Arte tanto da non aver mai chiesto, in tutti i suoi viaggi, d’esser mai pagato per dispensare il proprio sapere, se non quanto bastasse per poter dar da mangiare al proprio cane.
Per l’uomo meraviglioso che era non esistevano differenze di età, sesso, religione, razza, lingua, e nulla era più sufficiente di un “maestro, prego, mi insegni”: che fossero praticanti avanzati o neofiti o provenienti da qualsivoglia altra arte.
Sino all’ultimo, anche contro tutti i pareri medici, si è prodigato viaggiando senza timore, insegnando a chi glie ne facesse richiesta, non risparmiando ogni briciola di energia e volontà.
Vi sono momenti di lui che sempre ricorderemo: come, per esempio, al momento del pranzo o a fine lezione egli affermasse con sorpresa ed un briciolo di disappunto “E’ già ora di andare? No, no, lavoriamo ancora un pò!”… Quale miglior esempio per tutti noi.”
SHIROYAMA (白山) La Scuola della Montagna Bianca
è una disciplina moderna di Ken Jutsu, arte della spada, elaborata e definita dal Maestro Gianfranco Morstabilini in base alle sue esperienze di praticante, esperto e insegnante di Arti Marziali Orientali, tra le quali principalmente Aikido, Karate, Nanbudo, Daito Ryu, Hatakeyama ha Katori Shinto Ryu e anche alla luce delle suoi studi e delle relative conoscenze esoteriche e spirituali sviluppate e continuamente approfondite in quasi cinquanta anni di pratica e studio. Una scuola moderna con radici antiche e profonde.

La disciplina riguarda il maneggio delle armi tradizionali giapponesi (spada, bastone, naginata, lancia, spada corta) ed è basata su kata, forme codificate, nella maggior parte delle quali due praticanti si incontrano in kumitachi, eseguendo tecniche predefinte di combattimento armato, con cura dei tempi e delle distanze ai fini dell’efficacia tecnica, ricercata attaccando sinceramente gli obiettivi reali e controllandone l’intensità finale per non danneggiare il compagno di pratica.
La scuola mantiene un forte riferimento al maneggio della spada giapponese, ritenuta l’arma principale per studio ed interpretazione, pertanto viene genericamente descritta come Ken Jutsu, arte della spada, affiancandole il termine Jissen per indicare lo studio dell’efficacia in tutte le interpretazioni di combattimento.
Oltre alle armi, nello studio, è considerata anche l’esecuzione di kata a mani nude, nei quali uno dei praticanti è disarmato e applica i movimenti e le tecniche previste pur con opportuni adattamenti alla situazione mutata rispetto agli stessi kata kumitachi.
Didattica e relativa formalizzazione sono simili a quelle delle scuole antiche e tradizionali, in alcuni casi anche includendo esercizi e tecniche provenienti direttamente da Koryu (ad esempio dalla Hatakeyama ha Katori ShintoRyu). Lo studio e il movimento vengono svolti con l’intento di armonizzare movimento, corpo, mente e spirito. La pratica intende differenziarsi dalla visione moderna, decisamente sportiva e spesso troppo agonistica, in voga presso alcune gendai budo.
I benefici del progredire con la pratica, oltre a quelli derivanti dalla attività fisica e alla acuisizione di conoscenze tecniche, sono di imparare ad osservare, muoversi e relazionarsi con i compagni di pratica in modo armonico, con tempi, distanze, determinazione e intensità adeguate e perseguendo il controllo di sé e la miglior concentrazione.
Il praticante scopre, se interessato, il percorso e il modo per portare i benefici della pratica nella propria quotidianità sia a livello fisico sia a livello mentale, intellettivo, emotivo.
Poco prima della propria dipartita, nel 2018, il M° Morstabilini, consapevole del proprio stato di salute e della inevitabile conseguenza, ha affidato prosecuzione della pratica, diffusione e ampliamento dello studio delle armi al Maestro Stefano Poma, esortando tutti i praticanti a non interrompere la pratica e a seguirlo, affiancarlo e supportarlo in questo percorso.

Rodolfo Rotta Gentile appartiene al gruppo originale dei praticanti di ShiroYama ed ha studiato regolarmente ed in modo continuo direttamente come allievo di Francone Morstabilini e compagno di pratica di Stefano Poma. Ha accolto con gratitudine e continua a seguire l’esortazione del Maestro, praticando abitualmente con il maestro Poma e affiancandolo nella diffusione della Disciplina.
